Grotte dei monaci

Grotte dei monaci

Grotte dei monaci

Il territorio di Caloveto mostra un vero e proprio lavoro di traforo a cielo aperto, eseguito nella tenera pietra di tufo che ospita i rispettivi abitati. Grotte di centinaia e centinaia di anni che diedero rifugio ad esuli, asceti, anacoreti, eremiti e santi, ma anche, in tempi più recenti, a sfollati e briganti.

Si tratta di grotte artificiali realizzate a partire dal VII-VIII secolo da pazienti monaci calabro-greci, conosciuti come “basiliani”, i quali, in fuga dai territori dell’Impero bizantino, scavando edificarono rifugi, chiese e monasteri. Con questa tecnica realizzarono l’importante insediamento del monastero di S. Giovanni Calibita, che ha dato nome al paese. Le grotte di San Giovanni Calibita sono intimamente legate alla genesi di Caloveto poiché attorno a questa prima serie di grotte sorse un agglomerato di case che col tempo diede alloggio ad una piccola comunità agricola, fondando le basi di quella che poi sarebbe diventata l’odierna Caloveto.

 

Curiosità

Il toponimo locale richiama la “Calibyta/Calibita”: il santo greco a cui è intitolato il monastero rupestre che “diede nome” e origine al paese.

Le grotte sono parte della rete di eremi basiliani che punteggiano la Calabria, testimonianza dell’incontro tra spiritualità orientale e paesaggio rupestre.

182